venerdì 16 dicembre 2011

Amici della bici, buongiorno!
Scusate la latitanza di questi giorni ma FINALMENTE i lavori per la tesi sono iniziati! Gioia e giubilo!Sto passando le mattinate in giro per archivi, biblioteche e sottoscala travestiti da fondazioni, i pomeriggi al lavoro e le sere...beh, se permettete la sera mi faccio i fatti miei! ;)
Sono veramente contenta del progetto della tesi, anche perchè la prof (la famosa desaparecida che però è tanto caruccia, quando c'è...) ha approvato quasi tutte le mie idee... Inoltre, facendo ricerche, sto scoprendo un sacco di cose interessanti: lo sapevate, per esempio, che l'ultimo paese europeo che ha concesso il diritto di voto alle donne è la Svizzera??? Già già, la democraticissima Svizzera ha fatto il grande passo solo nel 1971: questa me la giocherò in qualche conversazione per sembrare più intelligente...
Ho inotre potuto vedere coi miei occhi che i manifesti elettorali dell Democrazia Cristiana degli anni '50 erano stupendamente kitch, ma veramente rozzi a livelli improponibili! In confronto quelli del Pci erano sobri ed eleganti... adddoro...Altro che faccioni sorridenti del Berlusca 2 metri per 6... Aridatece i manifesti apocalittici e sanguinari, che sono meglio!!!
Questi, per intenderci,sono i meno peggio!
Cioè, degni antecedenti dei manifesti della Lega con indiani, riserve e quant'altro...
 Ho fatto questa lunga premessa per dirvi che anche se non scrivo qui sul blog perchè sono in altre faccende affaccendata, io comunque continuo a pensare, pensare, pensare...
In questi giorni direi che ho elaborato le mie nuove regole di vita per vivere serena: si, lo so, ve le propino più o meno una volta ogni sei mesi, ma stavolta sono quelle DEFINITIVE! Promesso!
Anzitutto chiedersi sempre il perchè delle cose e ragionarci bene, prima di esprimere giudizi di qualsiasi tipo, in ogni ambito: me l'ha insegnato una persona molto saggia,  vi assicuro che è importante. Vale per tutto: perchè quella persona mi ha detto quella cosa? Perchè bisogna andare in pensione più tardi?
Con un po' di buon senso le risposte si trovano facilmente, e mettono al riparo da figuracce e superficialità.
 C'è sempre un perchè: anni fa in un libro di Tabucchi, Il filo dell'orizzonte, ho trovato una frase che mi è piaciuta molto, me la sono scritta su un foglio e da allora la tengo appesa in camera. Dice "c'è un ordine dell cose e niente succede per caso; il caso è la nostra incapacità di cogliere i veri nessi delle cose che sono...":  affascinante, vero?

Seconda regola, importantissima: diffidare sempre da chi si prende troppo sul serio e non sa fare autoironia o, peggio ancora, autocritica. Da evitare come la peste! Prendetemi per matta, ma secondo me i mali del mondo, grandi o piccoli, nascono a causa di queste persone...

Dulcis in fundo godere delle proprie passioni: non averne è veramente, veramente triste. E soprattutto, evitate le persone che criticano le passioni altrui, perchè non ne hanno di proprie...

A proposito di passioni, per la serie sono-una-femmina-ma-ogni-tanto-me-ne-dimentico, domani me ne vo allo stadio Brianteo di Monza a vedere Aironi vs Ulster... Ovviamente trattasi di rugby... Incrociate tutti le dita in modo che non piova!!!

A presto!!!

martedì 29 novembre 2011

La mia femminilità e...il Monza Rally show!!!

A volte penso che ho sbagliato tutto: dovevo aprire un fashion blog. Conosco ragazze a cui le aziende di praticamente hanno rifatto il guardaroba AGGRATIS pur di avere pubblicità... Vestiti in regalo, inviti ad eventi, "trasferte" pagate in giro per il mondo...
Poi però, per fortuna, mi riprendo e penso che la mia credibilità come trend setter sarebbe pari a zero: non ho mai visto "Colazione da Tiffany", non ucciderei per una borsa griffata, sono intimamente convinta che Dolce&Gabbana siano due gran tamarri e metto le scarpe col tacco solo negli anni bisestili...
A tutto ciò aggiungete che ogni tanto me ne esco con frasi tipo "voglio rinascere uomo per poter far pipì dove mi pare", che mi piace il rugby e che sono in grado di viaggiare munita solo del mio zaino, come vi avevo già raccontato qui.
Insomma, diciamo che la mia femminilità ogni tanto latita... Meglio guardare i fashion blog altrui (ce ne sono di carinissimi, magari in futuro ve ne parlerò!) e continuare a scrivere le mie solite, contorte elucubrazioni mentali.
Oggi, proprio per sottolineare il fatto che forse, in una vita precedente, facevo il camionista, vi racconto di una cosa bellissima che ho fatto sabato: sono andata al Monza Rally show!!! (Questo mio entusiasmo dovrebbe già risultarvi sospetto e confermare quanto ho scritto prima...)
Il Monza Rally show è un evento che si tiene nell'autodromo di Monza, appunto, da circa una trentina d'anni, ma solo recentemente è diventato un grande evento mediatico, a cui partecipano VERI piloti di rally ma anche "vipssss" delle due ruote e dello spettacolo: ce l'ho più o meno sotto casa, come potevo mancare? Aggiungete il fatto che i biglietti (omaggio!) li abbiamo ottenuti grazie ad un mio momento di faccia-di-natiche con un concessionario... sono soddisfazioni!
Il mio compagno d'avventura è sto il mio "fratellino" Luca, appassionatissimo di motori nonchè mio insegnte ufficiale in campo sportivo. 


Siamo arrivati all'autodromo verso le 10.30, ci siamo piazzati sugli spalti all'uscita della parabolica e abbiamo visto la manche del mattino: che spettacolo! Mi è venuta voglia di provare a fare il navigatore, una volta nella vita...(Per la cronaca, il navigatore è il "passeggero" che suggerisce al pilota come affrontare il percorso, leggendo le note che si è scritto precedentemente: io come minimo dovrei smettere di mangiare una settimana prima, onde evitare spiacevoli scene alla "esorcista"...)
Dopo la fine della manche siamo andati a curiosare nella zona dei box, occasione più unica che rara! Provate ad avvicinarvi durante un Gran Premio di Formula uno: sparano a vista!!!
Abbiamo gironzolato tra i vari stand (uno dei quali dedicato al Sic), abbiamo visto alcune auto da vicino ma soprattutto abbiamo beccato il momento in cui i piloti rientravano ai box: Valentino Rossi ci è passato a un metro di distanza, al volante della sua Fiesta Rs WRC... Mio fratello è entrato in trance... e gli ha fotografato solo le mani, 'tacci sua!!!!


(si, sono le mani di Valentino, fidatevi!)

Il vero momento top della giornata è stato all'inizio della manche del pomeriggio: io e Luca ci siamo trovati, ancora una volta per caso, nel punto esatto da cui partivano le auto. Inutile dire che ci siamo piazzati in prima fila e le abbiamo viste TUTTE, con relativi piloti e navigatori: Velentino, Uccio, Iannone, Dovizioso, Paolone Beltramo, Guido Meda, Cesare Cremonini e Ballo, i fratelli Brivio, persino Capitan Ventosa... ma soprattutto Sua Maestà Sebastian Loeb, Dani Sordo, Dindo Capello... insomma, alcuni tra i migliori rallisti in circolazione, mica cotica!
Vi lascio con un po' di foto...
La nascar di Max Papis

Dani Sordo

Riparazioni fantasiose....


Rossi alla partenza

Loeb (e signora) alla partenza
prima....

...dopo!
Volevo caricare altre foto e un video ma Blogger è leeeeento.... che ne dite??

giovedì 17 novembre 2011

MariO Monti?

Mario Monti.
Mari o monti.
Già il nome è pragmatico: o l'uno o l'altro. 
Aut aut, secco: poche chiacchiere, scegli! (A questo proposito mi viene in mente la canzone degli Elio e le storie tese "Ignudi tra i nudisti", dedicata all'amletico dilemma... Bene, dopo questa digressione musical-idiota, torniamo seri...)
Tralasciando i giochini insulsi col nome....
Dite quello che volete ma a me, il Mario, istintivamente piace.
Mi ha conquistata già alla prima conferenza stampa, quando ha liquidato i giornalisti dicendo che doveva andare a lavorare e che quindi il tempo a disposizione per le domande era finito. Un cenno di saluto e se n'è andato. Io mentalmente gli ho applaudito dal divano!
Oggi inoltre ho visto a Tg Parlamento la diretta del discorso che ha tenuto al Senato, e mi è piaciuto anche in questa occasione, soprattutto quando ha toccato il tema del lavoro giovanile e dei contratti a termine. Ovviamente sono solo parole, per ora, ma mi ispira fiducia. Vedremo nei prossimi mesi cosa succederà.


L'unica nota stonata del discorso di oggi, è stato il consueto atteggiamento dell'uditorio: qualcuno ascoltava attento, altri sbadigliavano, messaggiavano col cellulare, scribacchiavano o, peggio del peggio, dormivano, come Letta.
Non so a voi, ma a me a vedere certe scene viene la bile.
Caro Senatore Pinco Pallino, sei per caso stanco per essere stato seduto un paio d'ore su una poltrona di velluto? O forse ti sei stancato durante il tragitto casa ai Parioli-Palazzo Madama sull'auto blu? 
Ma se anche, per assurdo, tu fossi appena uscito da un turno di fabbrica di otto ore, non credi che sarebbe il caso di stare un minimo attento??  No perchè sai, le cose che voti influiscono SOLO su tutto il paese...
Che nervi, gente!
Tutte le volte che mi capitano sotto gli occhi queste immagini mi chiedo (e credo proprio di non essere la sola...) se siano veramente indispensabili i 945 deputati e senatori che siedono nelle nostre Camere...
Mi chiedo quale sia realmente il loro ruolo, dato che per esempio buona parte di essi non sa nemmeno cosa sia lo Spread...(l'avete visto il servizio delle Iene? Da pelle d'oca! Diamine, lo so io cos'è lo spread... Io! Studentessa di lettere moderne senza alcuna nozione di economia: semplicemente mi sono INFORMATA su internet, non ci vuole molto...)
Quasi mille parlamentari, pagati a peso d'oro, e per risolvere i problemi bisogna chiamare una persona esterna: mi viene da piangere...
Nei miei momenti di follia oltranzistica (che ultimamente si stanno moltiplicando a ritmi esponenziali) penso a cosa farei se avessi il potere di cambiare questo stato di cose... (Ebbene si, sono giunta a questi livelli! Mi faccio anche paura da sola...)
Comunque, per prima cosa ridurrei i parlamentari: nella mia ignoranza politica direi cento alla camera e cento al senato, che mi sembrano più che sufficienti. 

  • Niente doppi incarichi: se fai il sindaco di Roccafiorita di Sopra non mi puoi fare anche il parlamentare, a meno che tu non abbia poteri divini e il dono dell'ubiquità.
  • Massimo due legislature, poi a casa! E' allucinante pensare che io nel 2011 potrei votare le stesse persone che votavano i miei genitori!
  • A una certa età si va in pensione, a prescindere da tutto: come ho già detto, le mummie dovrebbero stare al museo Egizio, non al Senato.
  • Eliminerei l'ufficio della Posta e la Banca dentro al Parlamento: bello de casa, ti fai la fila come tutti!!
  • Trasformerei la mensa parlamentare in una mensa dei poveri: deputati cari, o vi portate il panino da casa, o contribuite a far girare l'economia e andate a mangiare fuori!
  • Niente auto blu, al massimo l'abbonamento dei mezzi pubblici: magari così, sulla metro o sul tram, vi rendete conto dei problemi della gente comune...
  • Test di cultura generale, IMPRESCINDIBILE, prima di essere eletti: economia, inglese, storia,...
  • Dulcis in fundo, la fedina penale dev'essere IMMACOLATA. 
Ovviamente, e non c'è bisogno dirlo, stipendi ridotti, niente diarie e controlli strettissimi su tutte le spese che effettuano per motivi istituzionali: l'aereo per andare in vacanza ve lo pagate di tasca vostra!
Forse così farebbe politica chi veramente "ci tiene", e non chi vuole solo arricchirsi o perseguire i propri interessi facendo il "mafioso legalizzato"...
Utopia, utopia....

mercoledì 9 novembre 2011

Caro Silvio...

Caro Silvio,
come stai?
Non molto bene, direi...Dici che sei stanco "come Mussolini" (che paragone singolare....), e in effetti si vedono le occhiaie sotto il cerone, scusa se te lo dico.
Per fortuna non sei disperato al punto di strapparti i capelli: con quello che ti sono costati...
Senti un po', Silvio, ma te la posso fare una domanda così, in confidenza? Mi prendo questa libertà perchè, in fondo, potresti essere mio nonno...
Senti un po', dicevo, ma non sarebbe meglio un bell'auto-esilio ad Hammamet, come si faceva ai vecchi tempi? Cioè, ma chi te lo fa fare di sopportare tutto questo, ogni giorno?
Eh, nonno Silvio (posso chiamarti così, vero? "Papi" mi sembra un po' troppo inflazionato...), secondo me sei stanco ma anche un po' distratto: non ti rendi conto che hai a disposizione ben tre opzioni per il futuro, non due!

La prima: restare dove sei, tenendo il tuo posto con le unghie e con i denti, giocando al "Fantaparlamento" e comprando di volta in volta i deputati che ti servono, finchè non riuscirai a risolvere tutti i tuoi problemi. Finora hai optato per questa soluzione, però che stress, ammettilo...
Inoltre ci sono quei rompicoglioni di italiani che non ti lasciano mai lavorare in pace e ti danno noia con 'sta storia delle pensioni, della disoccupazione, dello spread, del debito pubblico... Oh ma non puoi mica pensare ai problemi del Paese intero! E pensare che gli hai dato ben 3 canali televisivi e gli hai anche "ripulito" la Rai: 'sti ingrati! Non si accontentano mai!

Seconda opzione: la galera. Eh lo so, nonnino mio, è proprio una brutta prospettiva... Poi alla tua età... Rischi di finirmi magro e depresso come il tuo amicone Lele Mora.
Certo che in Italia ci sono certe leggi da Regime, proprio! Ma dico io, se le aziende le hai create tu sono tue, no? Potrai farci tutto quello che ti pare? Cosa sono tutte 'ste intromissioni dello Stato e dei magistrati (quei comunistacci...), col pretesto dei falsi in bilancio, della frode fiscale... Inoltre parlavano di tangenti: ma quali tangenti! Sono regali personali, diglielo un po'! Adesso uno non è libero nemmeno di regalare qualche milioncino di euro?? 
Si guarda, proprio un regime... Se la prendono anche se fai qualche festicciola a casa tua, con l'aranciata, la Sprite, i tramezzini e due o tre porno-infermierine minorenni...E che sarà mai! Tristi e invadenti, ecco cosa sono 'sti italiani!

Ma Silvione mio, e qui entro in gioco io, ti propongo l'opzione numero 3! Anzi no, indirettamente te la propone Bettino: si si, proprio lui, il tuo "padre politico" Bettino Craxi. Dai predecessori c'è sempre da imparare!
Un bell'esilio, ecco quello che ci vuole! Se non ti piace il Marocco scegli un altro paese... Che so, la Libia, visto che eri tanto amico di Gheddafi... Magari ti tengono da parte un bel cunicolo con l'aria condizionata. Oppure in Russia da Putin: ci sono delle casette nella steppa siberiana che sono un amore! E poi pensa che bello, saresti circondato da neve, neve, neve, nessuno che ti rompe le scatole per kilometri e kilometri... Ah, che pace!
Altrimenti, sei vuoi sentirti più a "casa" vai ad Antigua: cosa te lo sei comprato a fare il villone da mille mila milioni di euro? Vedi nonnino, voi anziani siete sempre saggi: sei stato previdente e non ti sei comprato solo case in Italia ma anche all'estero. Hai fatto 30, fai 31 (case)!!

Bene, ti devo salutare: devo lavorare alla mia tesi di laurea.
Sai, avendo una seconda scarsa di reggiseno mi serve un titolo di studi per trovare un lavoro. Non è che posso aspirare a fare, che so, la consigliera regionale, così dal nulla...

Ciao nonnino caro, mandami una cartolina così so quale destinazione hai scelto.
Buon Viaggio!

Betta

sabato 5 novembre 2011

Same old story...



Guardo le immagini della Liguria colpita dall'alluvione, penso alle case distrutte dal fango e alle persone che hanno peso la vita: è tutto assurdo.
Non ho altri aggettivi.
Non è natura che si ribella, siamo noi esseri umani che, troppo spesso, siamo degli imbecilli!
Massì, costruiamo le case a 10 metri dal fiume, tanto cosa può succedere?!
Massì, usiamo materiale scadente pur sapendo che L'Aquila è in una zona a forte rischio sismico...
Massì, sbattiamocene le palle dei permessi edilizi, tanto poi condonano tutto...
E' la solita vecchia storia...

Cito un articolo di Mario Tozzi, Geologo e ricercatore del Cnr, pubblicato oggi su vanityfair.it:

"Ma che cosa dovrebbe fare un fiume cui è stato sottratto il suo corso, se non riprenderselo nel momento della piena? E che cosa dovrebbe succedere alle costruzioni impiantate in una zona di Genova che si chiama La Foce? La bulimia costruttiva degli italiani è il vero problema del dissesto idrogeologico nel nostro paese, più dei disbosacmenti e degli incendi: da noi ogni anno si perdono 200.000 ettari di territorio, conto i 10.000 del Regno Unito.
Da noi si permette di costruire dove non si dovrebbe e piani casa e condoni edilizi fanno il resto, sanando anche l’abusivismo pericoloso.

Ma i nostri amministratori, e spesso anche i cittadini, hanno dato la colpa a tutto, fuorché alla loro scarsa capacità di pianificare il territorio. Stretti alla gola dalla crisi economica hanno continuato a far soldi concedendo licenze edilizie dovunque e sanando gli abusi, non hanno demolito e hanno costruito opere inutili non destinando nemmeno un euro alla manutenzione del territorio. Bisoga dirlo chiaro: alle Cinque Terre si viveva solo grazie a un patto con la natura che consisteva nel lavorare con fatica e senza sosta un territorio in linea di principio inospitale per gli uomini.
Il turismo di massa ha concesso benessere, però ha favorito l’abbandono delle campagne e i risultati si vedono. Nessuno può vivere impunemente in condizioni di pericolo, come anche a Genova, dove i suoi cinque corsi d’acqua sono stati tombati da decenni e ora esplodono come è naturale che sia, altro che messa in sicurezza. Non è un problema ingegneristico o idraulico, è un problema culturale. E non è solo un problema di risorse: è vero che nella finanziaria 2012 spariscono i 500 milioni destinati alla difesa del suolo, ma è anche vero che si favoriscono da troppo tempo situazioni di pericolo. Infine ci si è spinti anche a dare la colpa agli ambientalisti, colpevoli di impedire la pulizia dei fiumi. Qui siamo alla follia: tronchi morti e detriti, o rottami debbono essere rimossi dagli alvei e anche gli ambientalisti sono d’accordo. Ma è paradossale che quei sindaci, con il fango alla vita e i morti e i dispersi nel proprio territorio, sommersi dalle auto accatastate, sentano di dare la colpa a chi davvero non c’entra niente e non si assumano mai, dico mai, nemmeno un ombra di responsabilità.

In Italia muoiono, per frana o alluvione, sette persone al mese e ogni tre quarti d’ora il terreno smotta in tutta la penisola, visto che quasi la metà del territorio è a rischio idrogeologico. (...)"

Quanti altri morti ci vorranno per capire?

venerdì 4 novembre 2011

Giovane a chi?!

In questi ultimi giorni si sta facendo un gran polverone intorno a Matteo Renzi, sindaco di Firenze e leader dei cosiddetti "rottamatori" del Pd: nel Partito Democratico finalmente qualcuno alza la testa in maniera un po' energica e subito si scatena il panico!
Io per il momento non sono riuscita a farmi un'opinione su di lui: non ho ancora capito come collocarlo, nè quale sia la percentuale di sincerità e paraculaggine nelle sue parole.
Da un lato il fatto che sia stato uno scout me lo rende gradito a priori, più che altro perchè conosco la forma mentis della "categoria", dall'altro lo trovo un po' troppo ambiguo nelle sue posizioni meramente politiche: insomma, sta a destra o a sinistra? E' il più "destrista" del Pd? O è solo più al passo dei tempi rispetto ai colleghi?
Al di là di queste collocazioni un po' superate, se (e sottolineo, se) ciò che dice nei suoi discorsi pubblici corrispondesse totalmente a quello che pensa, allora potrei dire che "mi piace".
Se avete tempo e voglia, potete trovare QUI le 100 proposte elaborate dai Rottamatori in occasione del Big Bang, l'evento di settimana scorsa tenutosi alla stazione Leopolda di Firenze. Secondo me sono tutte idee valide, dettate dal buon senso: il punto è capire se abbiano realmente intenzione di realizzarle o se siano solo parole, parole, parole...

Fatte queste precisazioni, voglio spezzare una lancia a favore di Renzi: in questi giorni ne ho sentite di tutti i colori, ma il commento più frequente e fastidioso è sicuramente "eh, ma è giovane...", detto come se fosse una cosa negativa! Oh, ma il fatto che siamo abituati ad essere governati da delle mummie non vuol dire che debba essere sempre così! Abbiamo delle Camere che sembrano una sezione staccata del Museo Egizio di Torino! Eccheccavolo!
Inoltre nel mondo reale (ovvero non in Italia, a quanto pare) uno a 37 anni è un uomo fatto e finito, non è un ragazzino! (Potrei passare ore a parlare del fatto che in tutti i campi, non solo in politica, i giovani sono fortemente discriminati, ma per il momento sorvoliamo...)

L'altra cosa che mi ha dato parecchio fastidio è il paragone costante con Berlusconi... La differenza fondamentale è una e una sola: il signor Berlusconi Silvio è un imprenditore multimiliardario che nel 1994, alla tenera età di 57, decide di entrare in politica "per salvare la libertà e per gli italiani" (parafrasando: per risolvere le proprie magagne...), mentre Renzi ha fatto tutta la sua dignitosa gavetta politica, partendo dai movimenti giovanili fino a diventare sindaco di Firenze (per altro sembra abbastanza bene, o almeno così mi han detto degli amici fiorentini). Insomma, cosa c'entra con Silvio? "Eh, ma anche lui è un grande comunicatore..", dicono. Bah, se è per questo anche Obama lo è, anche Grillo (a modo suo), anche Maurizio Crozza!!! Basta saper catturare l'attenzione delle persone per essere considerati dei piccoli Berlusca? Ah siam messi bene allora...
Comunque sia, invece di pensare all'età delle persone o a creare dei paragoni più o meno campati per aria, concentriamoci sulle idee e sulla loro realizzazione, che è meglio...

giovedì 3 novembre 2011

I veri miti...

Quante volte, ogni giorno, sentiamo qualcuno abusare della parola "mito"? Calciatori, attrici, cantanti, ma anche il professore simpatico, lo zio che spara battute a raffica... Facciamo presto a definirli "un mito", anche per ragioni abbastanza banali.
Oggi invece voglio usare questo termine per indicare una donna che per me è veramente inarrivabile: la signora in questione si chiama Monica Vitti, oggi compie 80 anni e ha all'attivo una cosa come 60 film, tra commedie e ruoli drammatici.

Altro che le varie Belen, Melissa Satta, Elisabetta Canalis e compagnia, con le loro bellezze un po' stereotipate: alla signora Vitti, con rispetto parlando, fanno un baffo!
Qui si parla di Fascino con la F maiuscola, di sensualità innata: occhi magnetici e voce roca sono i tratti distintivi che l'hanno resa unica.
Per non parlare poi, ovviamente, del suo talento come attrice: ha lavorato con registi come Antonioni, Scola e Monicelli, non so se mi spiego...
Il mio film preferito? La ragazza con la pistola, of course!
Adoro la scena della telefonata in cui minaccia il suo ex amante...

Che dire? Auguri Monica!! Tu si che sei un MITO!!!!

venerdì 21 ottobre 2011

Fantapolitica

Pubblico il testo di una mail che mi hanno inviato e che mi ha fatto sorridere, anche se un po' amaramente... La cosa inquietante è che chi ha scritto questa storia non ha dovuto sforzare troppo la propria capacità inventiva!

"Fantapolitica?



Cosa succederebbe se una potenza nemica attaccasse l'Italia?


Proviamo ad immaginare.


Il Nemico, diciamo la Repubblica delle Banane, dichiara guerra ed ammassa il suo esercito lungo le Alpi e la sua flotta lungo il Tirreno.


Primo giorno


Il TG 1 dà la notizia dopo lo sport. Nessuna reazione dai politici.


Secondo giorno


Berlusconi dice che va tutto bene, lui é amico del presidente della Repubblica Delle Banane, non sussiste pericolo. Bossi insulta chi lo intervista. Calderoli va in Tv con la maglietta" Repubblica delle Banane merda."


Di Pietro chiede le dimissioni di Berlusconi.
Napolitano si appella all'unità nazionale.
Casini chiede un gesto di discontinuità.
Le parti sociali chiedono di essere sentite.


Terzo giorno.


Berlusconi compare in TV e dice che, invero, si tratta di una mossa eversiva dei magistrati di Milano.
Bossi dice che la Padania non corre alcun pericolo. Degli altri non gli frega niente. (pernacchia).


Intanto il nemico sfonda al Brennero.


La CGIL esprime contrarietà. Pannella inizia lo sciopero della fame.
DiPietro chiede le dimissioni di Berlusconi.
Bersani chiede un passo indietro.


Quarto giorno


Berlusconi compare in tv e, con un sorriso complice, dice: " ho risolto tutto, grazie ad una serata galante con la figlia del presidente della repubblica delle banane. Ora siamo amici, il loro esercito si é ritirato dal Brennero"


Berlusconi non sa che il nemico ha cambiato strategia ed ora attacca dal mare.


Quinto giorno.


La tv annuncia che il nemico é sbarcato in Sicilia. Bossi dice: la cosa non ci riguarda. Gli fanno notare che la Sicilia fa parte dell'Italia. Lui mostra il dito medio.


Casini chiede la convocazione di un tavolo di crisi con le forze sociali.
D'Alema si dice contrario e propone l'istituzione di una Commissione Bicamerale ( si dice pronto a presiederla) per decidere la strategia difensiva.

Sesto giorno.


Il nemico arriva in Calabria e, nel contempo, sfonda in Friuli.
Il governo convoca le Parti sociali e le Opposizioni, per decidere come difendere la Patria.


Napolitano manda un messaggio di auguri nel quale ricorda che sarebbe increscioso essere conquistati da una potenza nemica proprio nel 2011. Bossi chiede cosa c'entra il 2011. Gli spiegano che é per via del centocinquantesimo dell'Unità d' Italia. Lui rutta.


Settimo giorno


Ha inizio la riunione. Berlusconi dà il benvenuto a tutti ma pare distratto: il suo sguardo é attratto dal vestito trasparente della Prestigiacomo. Bossi si é portato il figlio Renzo per fare pratica: gli dice di prendere appunti, perché dovrà fare il riassunto del convegno; Renzo appare disorientato e, di nascosto, telefona al CEPU per farsi spiegare il significato di "appunti" (credeva fossero punti appuntiti) e " riassunto".


Di Pietro chiede le dimissioni del governo; Bersani chiede un passo indietro.


La Russa propone di bombardare il nemico con l'aviazione; Tremonti si oppone perché costa troppo. La Russa propone allora di usare il gas, almeno contro il nemico che ha invaso la Sicilia e la Calabria. Casini si oppone perché sarebbe messa in pericolo la popolazione locale. Bossi dice:" chi se ne frega, son tutti terroni!" Brunetta gli fa notare che sono italiani anche loro. Bossi replica: "non rompere i c...i nano!" E mostra il dito medio.
La Russa propone di mandare i Bersaglieri in tenuta ginnica. Pannella inizia lo sciopero della sete.


Ore 18. La riunione é sospesa perché quella sera gioca l'Inter in coppa e il ministro della Difesa deve prendere un aereo (di Stato) per arrivare in orario allo stadio.


Renzo Bossi ne approfitta per copiare gli appunti della Bindi; poi li manda al CEPU per farsi fare il riassunto. Berlusconi si assenta qualche ora per rilassarsi con la Minetti.


Ottavo giorno.


Arriva un messaggio di Napolitano che contiene un severo monito.


Il nemico é arrivato a Verona. La Russa é furibondo: l'Inter ha perso ed è eliminato dalla coppa.


Bossi arriva in ritardo fumando il sigaro; Casini chiede di dire una preghiera. Di Pietro chiede le dimissioni del governo. Bersani chiama Penati ed esulta: abbiamo i fondi per finanziare la difesa. Però serve un passo indietro del governo .


Si va avanti a discutere sino a sera. Alla fine arriva un telegramma di Napolitano che dice di essersi stufato: si mandi l'esercito a difendere la Patria. ( Renzo Bossi chiama di nascosto il CEPU per sapere cosa sia l'apatria). Calderoli é felicissimo perché può mostrare la sua nuova maglietta con scritto: vi romperemo le ossa.


Nono giorno.


Tutti al mare.


Decimo giorno


Compare in TV il presidente della Repubblica delle Banane ed annuncia di avere conquistato l'Italia e arrestato governo, deputati, senatori e parti sociali. Tutti mandati a lavorare nel circo locale, dove, peraltro, si trovano benissimo: Bossi ha fatto amicizia coi gorilla e rutta in continuazione; Berlusconi ha trovato una femmina di scimpanzé che é carinissima. Bersani passa il tempo a smacchiare i leopardi.


Un mese dopo.


Gli Italiani decidono di fare da soli (sarebbe ora!!) e, armati di forche e badili, si sbarazzano in tre giorni delle forze nemiche. Secondo voi, andranno al circo a liberare i politici e le parti sociali ?"





giovedì 20 ottobre 2011

surprise!

Per la serie "la tecnologia è mia amica", ho appena scoperto, dopo mesi di esistenza del mio blogghino, che posso vedere quante persone leggono i miei post...
(Tranquilli, non compaiono nomi... Non userò queste compromettenti informazioni contro di voi!)
Beh...siete tanti!!!
Damn!!!
Che dire? La cosa da una parte mi preoccupa: vuol dire che ormai siete in molti a conoscere i meandri tortuosi della mia piccola mente inquieta! Se qualcuno non volesse più rivolgermi la parola quando mi incontra...beh, capirei il perchè!
D'altra parte però...che soddisfazione!  
Insomma, se i lettori vanno aumentando vuol dire che forse non scrivo poi così male, e che FORSE, OGNI TANTO, dico anche qualcosa di interessante...
Questa piccola scoperta mi ha ridato il buonumore, cancellando un po' del "presomalismo" di ieri: grazie a tutti coloro che hanno la pazienza/voglia/istinto masochistico di leggere le mie riflessioni estemporanee!
Prometto di scrivere più spesso, come mi hanno chiesto un paio di persone che, a quanto pare, sono mie amiche nonostante tutto... ;)
Buona serata a tutti!

mercoledì 19 ottobre 2011

Nel limbo...

Odio questa sensazione.
Sul serio, la detesto.
E' il tipico stato d'animo che mi prende quando finisco una cosa ma non posso iniziarne un'altra. Sono lì che aspetto, appunto, in un limbo, in una specie di tempo sospeso...
E la cosa peggiore è che nella maggior parte dei casi il mio "non poter iniziare qualcos'altro" non dipende da me... In questo momento per esempio dipende dalla prof che mi segue per la tesi, che dopo mesi di stalking telematico (da parte mia, obviously) si è finalmente degnata di darmi un appuntamento per concordare uno straccio di argomento "definitivo". Ma fino ad allora, che faccio?? Per la disperazione mi sono messa a cercare materiale per conto mio: scommettiamo che non c'entrerà nulla con le idee della prof? -.-"
Oggi inoltre è una di quelle tipiche giornate di grigiore lombardo che fanno venire una voglia di vivere che non vi dico... che presomalismo, gente!
Il problema di fondo, in realtà, è che quando non ho "nulla" da fare, io... penso!
E ciò è male, molto male!
Comincio a farmi domande sul futuro, su cosa farò dopo l'università, sulla società che giorno dopo giorno sembra sempre più malata... Mi chiedo se troverò il mio posto del mondo, se anche io sarò costretta a saltare da un contratto all'altro ogni sei mesi, se riuscirò a diventare economicamente indipendente prima della menopausa...
Mi chiedo che fine farà il mio amato/odiato paese, se sarò "costretta" ad andarmene all'estero, se le cose prima o poi cambieranno davvero o se continueremo a vivere nell'ignavia, ciascuno pensando solo al proprio piccolo orticello...
Penso a quanto sia assurdo un mondo basato sul profitto a tutti i costi, che fa perdere di vista quello che poi è il punto centrale: l'essere umano.

Che grandi pensieri per una testa piccola come la mia, eh?

lunedì 19 settembre 2011

i miei mulini a vento...

Ci sono cose che fanno veramente girare le palle. Cose contro cui, putroppo, non si può far nulla: è come combattere contro i mulini a vento, in un certo senso.
Forse non servirà a nulla, ma io due parole le voglio scrivere:  la ZaBetta serve proprio a questo, a dire la mia a chi ha la voglia e la pazienza di leggere. 
Scusate se l'italiano sarà pessimo, ma l'ora è tarda e la stanchezza incombe.         

Stasera sono uscita a cena con due mie carissime amiche; mentre ervamo in macchina abbiamo notato un cartellone pubblicitario che ci ha lasciate veramente di stucco... il suddetto cartello era questo:


Si, il messaggio dice proprio "sono maddalena, faccio la escort e non sono una ragazza facile".

"Faccio la escort."
Prima di scrivere altro, cito testualmente dal sito del marchio Fracomina la spiegazione della campagna pubblicitaria:
"I luoghi comuni, si sa, dominano il nostro mondo. E' un dominio, questo, particolarmente irritante, se si passa nello specifico a quelli relativi al "gentil sesso".



Dall'intramontabile binomio di "bella e cretina" a quello, in senso opposto, di "brutta e intelligente", la donna risulta essere, ancora oggi, oggetto di fastidiosissimi e usurati cliché.


Una scienziata sarà di certo brutta, mentre una massaggiatrice dovrà necessariamente essere bella e (ovviamente) "disponibile", così come un'affascinante donna della politica susciterà, a livello conscio o inconscio, maliziosi dubbi sui modi della sua ascesa sociale. Insomma, dopo decenni di discorsi su emancipazione e parità, si potrebbe brutalmente dire che spesso portare la minigonna è ancora oggi sinonimo di facilità di costumi, essere una donna in carriera è ancora oggi sinonimo di madre snaturata e così via, secondo un decalogo davvero poco incoraggiante. E' proprio contro questi luoghi comuni che vuole combattere, attraverso la sua campagna pubblicitaria, il marchio FRACOMINA. In un momento in cui si parla, in maniera sempre più frequente, di mercificazione del corpo femminile, di escort, di par condicio, di quote rosa, di diritti violati, il marchio vuole puntare il dito e far riflettere sul grado di maschilismo che domina ancora la nostra società. A questo maschilismo, latente e patente, si vuole contrapporre il valore conturbante e rivoluzionario della bellezza. La figura femminile, sulla quale FRACOMINA intende porre l'attenzione, è quella pronta a sfatare naturalmente i luoghi comuni precedentemente citati."
 
Seguono altri bla bla bla simili e altre immagini pubblicitarie un più "normali".
Ora... Va bene screditare i luoghi comuni, va bene che il ruolo della donna è cambiato, va bene tutto.
 
Ma chiamiamo le cose col loro nome: una escort è una PROSTITUTA.
O una puttana, una zoccola... come preferite voi. 
Una che si vende per soldi, insomma.
 
Cari signori pubblicitari che avete inventato questa campagna, non so se vi è mai capitato di aggirarvi nel mondo reale... Nel caso non ci foste mai stati, mi premuro di informarvi che in genere con una pubblicità si tenta di raggiungere un certo tipo di pubblico, che tendenzialmente dovrebbe/vorrebbe identificarsi col testimonial che pubblicizza il prodotto. Nel caso di un marchio di abbigliamento, il messaggio che dovreste inviare con le foto pubblicitarie è tipo "Ciao, guarda come sono bella. Se compri questi vestiti diventi più bella anche tu". (Nota bene: non ho mai studiato marketing, ma A INTUITO credo che funzioni così...)
Ecco, con la sopracitata foto passa più o meno il messaggio che essere una escort sia normale, in questa società, e che anzi, potrebbe essere un modello a cui aspirare.
 
Cari pubblicitari, nel mondo reale (quello che a quanto pare frequentate ben poco...) le ragazze per lo più studiano, lavorano, fanno sport, si divertono, ma generalmente non vanno a letto col primo vecchio bavoso che gli offre dei soldi.
Nel mondo reale "Escort" equivale a "puttana", come dicevo prima, e non è esattamente un complimento.
Nel mondo reale, le ragazze con un minimo di crevello guardano con disprezzo le varie Olgettine e subrettine che gravitano attorno ad Arcore e zone limitrofe.
Nel mondo reale, una ragazza non compra dei vestiti se le date della zoccola.
E, infine, nel mondo reale una escort E' una ragazza facile!!! 

martedì 6 settembre 2011

Metti una sera di settembre in bici...

L'altro giorno sono andata al parco a fare un giro in bici.
E' un'abitudine che ho da qualche anno, quando ho voglia di stare un po' da sola a pensare (come se la mia testolina non fosse già abbastanza intasata...) e il tempo lo consente.
In particolare, mi capita di concedermi questi momenti in settembre, come se fossero dei piccoli riti di inizio anno. La bici è la stessa da almeno un decennio, la mia "vecchia Betsy"... Il parco è sempre quello, il mitico Parco Nord, teatro di tanti momenti felici del mio passato più o meno recente, ma anche sfondo ideale per alternativi pomeriggi di "studio" e di scrittura intensiva.
Ogni settembre, anno dopo anno, mentre pedalo formulo una serie di buoni propositi: al liceo il mio tormentone era "quest'anno giuro che studierò matematica!"... Sempre detto, mai fatto. Sono sempre riuscita a cavarmela, ma non ho mai capito precisamente come: io di matematica, tutt'oggi, non so veramente nulla!
All'università invece mi ripromettevo di dare "almeno 7 esami" e di "cominciare a studiare durante i corsi, senza ridurmi all'ultimo momento"... Anche qui, mai fatto! La mia pigrizia ha sempre avuto la meglio, dannazione!
Spesso mi dicevo che mi sarei impegnata per essere "una brava caposquadriglia" o "una presenza forte in clan"; a volte promettevo di trovare più tempo per fare sport, o per coltivare i miei interessi.
Ogni anno, tutti gli anni. Cambiavano le circostanze, l'età, gli affetti, gli impegni... Cambiava la mia consapevolezza del mondo, così come le mie priorità, ma non sono mai venuta meno a questo piccolo rito.
Io, dopotutto, non credo di essere mai cambiata.
Dura e fragile, timida e coraggiosa, decisa e insicura.
Sempre la solita Betta, insomma.
Quest'anno il buon proposito è semplicemente quello di stare serena, di viaggiare tanto e di stare con chi mi fa sentire bene. Forse ho trovato il mio equilibrio, e ho tutta l'intenzione di mantenerlo!
Non mi pongo obbiettivi "concreti", nè scadenze: non voglio che facciano la fine della matematica!


mercoledì 24 agosto 2011

Andalusia part 3! (e giuro che è l'ultima!)

Il tempo a Tarifa purtroppo è volato: mi è proprio piaciuta, ci tornerò sicuramente in una delle mie zingarate future! Magari proverò l’ebbrezza del windsurf, chissà…



Di questa tappa ricorderò sicuramente le scene stile “caro e cara” nell’appartamento (ormai io e Ila siamo pronte a dichiararci una coppia di fatto…), i tramonti sull’oceano, le chiacchiere in spiaggia, i tre shampoo serali per togliere la sabbia dai capelli, le mangiate di calamari fritti, e, dulcis in fundo, il poliziotto più bello di Spagna… ahah!


Il viaggio di ritorno è stato lunghissimo: abbiamo preso un pullman per Malaga (che è partito con 45 minuti di ritardo…un menagramo piacentino che doveva prendere il nostro stesso volo già tentava di seminare il panico ripetendo “ecco, perderemo l’aereo, e adesso cosa facciamo…” ), poi un bus navetta fino all’aeroporto e infine il temutissimo aereo. Sarà stata la stanchezza, saranno state le respirazioni yoga che ho insegnato a Ilaria, fatto sta che il volo è andato liscio e tranquillo… A parte durante il decollo, ovvio, ma stavolta la socia ha avuto la bontà di prendermi la mano, anziché stapparmi la cucitura dei pantaloni! Particolare inquietante: ci si è seduto di fianco un tizio che, come prima cosa, ancora prima di poggiare le chiappe sul sedile, ha tirato fuori l’air sickness bag…ovvero il sacchettino per il vomito! Ila mi ha lanciato uno sguardo di puro panico: cominciamo bene! Grazie signore, molte grazie! Sono due ore che tento di calmare la mia amica e tu rovini tutto in 3 secondi!!


Come vi dicevo però il volo, una volta in quota, è stato tranquillo, e ci siamo fatte grasse risate riguardando le foto… A questo proposito non posso esimermi da descrivervi la foto che più ci ha divertito (attendo autorizzazioni dall’alto per mostrarla): abbiamo Ilaria in perfetta tenuta da crucca in vacanza, con tanto di: sandali birkenstock ai piedi, bermuda color kaki, canotta rosa, cappellino di paglia, macchina fotografica appesa al collo, zainetto e guida turistica in mano. Splendida! Roba che Inge di Stoccarda al confronto è una principiante del turismo! ( Ila è la persona più autoironica che conosco, è una dote che adoro! E’ la prima a prendersi in giro e fa morir dal ridere… )


E così la vacanza è finita… E’ stata veramente bellissima (l’avevate per caso intuito dalle mie parole?)!


Gli andalusi comunque sono avanti,non ce n’è! Hanno capito l’importanza del proprio patrimonio artistico e culturale, lo sanno sfruttare dal punto di vista turistico ma soprattutto lo sanno preservare; forse noi italiani dovremmo imparare qualcosa… Abbiamo un tesoro per le mani, potremmo vivere solo di turismo, e invece sembra che facciamo di tutto per scoraggiarlo: provate, per esempio, a farvi un giro nella metro di Roma, fermata Termini. E’ la fermata di scambio delle due linee, in corrispondenza con la stazione ferroviaria: stanno facendo dei lavori da più di anno, sembra di stare in un girone dantesco. Il caos. Caldo, rumori assordanti, percorsi allucinanti per arrivare ai treni, non uno straccio di scala mobile… Rendetevi conto che il più delle volte questa è la prima cosa che uno straniero in visita a Roma vede del nostro paese. Bel biglietto da visita! Per non parlare delle bottigliette d’acqua a prezzi da rapina a Milano, dei monumenti che cadono a pezzi a Pompei o dei prezzi d’ingresso decisamente alti per chiese e musei (a Firenze per vedere il David, in tre, abbiamo quasi dovuto accendere un mutuo!). Tranquilli, non sto cercando adepti per un golpe al Ministero del Turismo… sto solo facendo delle considerazioni che penso siano condivise da chi ha avuto modo di viaggiare un po’ fuori dall’Italia.


Inoltre gli andalusi potrebbero darci qualche lezione di civiltà; le città, lo ribadisco, sono pulite e ordinate, e prendere un autobus è un’esperienza quasi mistica, per una milanese come me: i passeggeri salgono solo dalla porta anteriore, fanno il biglietto a bordo (TUTTI), scendono ordinatamente senza spintonare nessuno… fantascienza!


Chiusa la parentesi polemica,di questo viaggio ricorderò ancora per molto, molto tempo le bellezze che abbiamo visto, le partite a tetris con lo zaino dell’Ila, le scena da bella lavanderina la sera prima di andare a letto, le spese al Corte Inglès a base di melocotones, zumo de manzana e biscotti Principe (che non voglio più vedere per il prossimo decennio!), le parole d’ordine “chipirones” e “razionalizziamo…”, gli onnipresenti calzini dell’Ila,… Ricorderò che ce la siamo cavata in un paese sconosciuto, contando solo su noi stesse… Un mantra per l’autostima! Ma soprattutto ricorderò le risate e le chiacchierate sincere, che hanno cementato ulteriormente la nostra ormai decennale amicizia! Nella nostra furia viaggiatrice abbiamo già deciso che l’anno prossimo si va in Portogallo: stessi ingredienti e speriamo stesso risultato!


Mi congedo con una frase di Italo Calvino, che sintetizza a meraviglia la mia concezione del viaggio come conoscenza, anche di sé stessi, con parole che io non avrei saputo trovare:


“Il passato del viaggiatore cambia a seconda dell’itinerario compiuto. Arrivando a ogni nuova città il viaggiatore ritrova un suo passato che non sapeva più d’avere: l’estraneità di ciò che non sei più o non possiedi più t’aspetta al varco nei luoghi estranei e non posseduti.


Il viaggiatore riconosce il poco che è suo, scoprendo il molto che non ha avuto e non avrà.”






Hasta luego!


Andalusia part 2!

Sevilla (o Siviglia, per gli amici), ci accoglie con circa 35 gradi all’ombra, anche se, devo ammettere, è un caldo piuttosto tollerabile… (Ogni riferimento alle attuali, invivibili, condizioni meteo di Milano beach è totalmente casuale…)



Qui abbiamo alloggiato alla Pension Alameda, che si trova alla Alameda de Hercules, a 10 minuti a piedi dal centro, una piazza piena di locali e ristoranti; la stanza era veramente bella, dotata di tutto, e l’abbiamo pagata in totale 70 euro (2 persone per 2 notti) anziché 160… I vantaggi della prenotazione con 5 mesi d’anticipo!! (E pensare che qualcuno ci prendeva in giro…!) L’unico problema è stato cambiare i canali della tv, visto che era sintonizzata solo e unicamente sul canale della Giornata Mondiale della Gioventù: ci siamo beccate il programma di due suorine che cucinavano il minestrone…per un’ora! Poi però abbiamo vinto noi (Betta e Ila 1, tecnologia paolotta 0) e siamo tornate alle nostre lezioni di spagnolo con Sex and the City durante il doccia-time…(il diavolo e l’acquasanta, proprio!)


La prima cosa che si nota nel centro si Siviglia è…la puzza di cacca di cavallo: colpa delle classiche carrozzelle per portare a spasso i turisti, con il conseguente olezzo di rose… Passando ad argomenti seri, abbiamo subito visitato la Cattedrale, che è la terza al mondo per grandezza, e la torre della Giralda, il campanile, da cui si vede tutta la città; non si sale grazie ai gradini ma grazie a una strada inclinata, larga abbastanza affinchè ci potessero passare due soldati a cavallo (si vede che ho studiato???). Noi siamo salite più o meno alla velocità del suono, pensando che chiudesse dopo 10 minuti, e invece…ci siamo giocate un polmone a testa per niente.


La perla della giornata è stata “Ma Betta, cosa c’è sul campanile, la parabola?”

Ecco, io Ilaria la amo anche per queste cose!



Oltre alla cattedrale consiglio di visitare i Reales Alcazares, che sono molto più piccoli dei palazzi dell’Alhambra e quindi sono meglio conservati: veramente belli! Noi abbiamo apprezzato soprattutto i giardini, in cui abbiamo fatto la “siesta” di rito. Col tesserino universitario l’ingresso costa 2 euro…niente!


A Siviglia, in verità, le cose da vedere sono soprattutto queste, concentrate nel raggio di pochi metri, e Plaza de España, che è a 15 minuti a piedi dal centro ed è bellissima. Qui abbiamo tentato di fare dei video con risultati a dir poco comici, magari li carico quando Ila me li passa… quando proprio vorrò abolire del tutto lo mia vita sociale!


Durante una delle nostre camminate “andiamo a caso e vediamo cosa troviamo” abbiamo notato un ristorante bellissimo (e buonissimo), che consigliamo caldamente: si chiama S. Marco e si trova in una delle viette dietro la cattedrale. E’ stato ricavato da dei bagni arabi del 1400, una location splendida! Propone cucina italiana e spagnola rivisitata, sembra un locale chic ma i prezzi sono onesti e i camerieri sono simpatici. So che sembra una marchetta pubblicitaria, ma ci è piaciuto talmente tanto che non potevo non parlarne!



A proposito di cibo, a Siviglia fanno dei dolci con la marmellata di zucca che sono la fine del mondo! Ne abbiamo comprati un po’ ma in Italia non è arrivato nemmeno uno… chissà che fine avranno fatto………


Inoltre, durante questa tappa ho decretato che odio Starbucks, profondamente. 4 euro per un espresso che faceva schifo e un caffè freddo che sembrava sciacquatura dei piatti… Mai più!


Dopo due giorni ci lasciamo alle spalle Siviglia (e la sua calura, che intanto è arrivata a 43 gradi!) e ci dirigiamo verso l’ultima tappa: Tarifa!!!

Per chi non lo sapesse, è il punto più meridionale dell’Europa continentale, si trova vicino a Gibilterra, nella parte di costa chiamata Costa de la Luz (mooolto più selvaggia della contigua Costa del Sol); appena fuori dal paese c’è un corridoio di cemento che collega la terraferma all’Isla de Las Palomas: se vi fermate nel mezzo, avrete il Mar Mediterraneo alla vostra sinistra e l’oceano Atlantico alla vostra destra. Aggiungete il fatto che si vede perfettamente la costa del Marocco e… beh, suggestivo, che dite?



Il paese è piccolissimo, ha la classica struttura della cittadina di mare, con le case bianche e le vie strette, ma come si esce dalle mura sembra di stare in California! C’è un grande viale pieno di negozi che affittano attrezzatura da surf, gestiti in genere da inglesi o americani. Ah già, dimenticavo, Tarifa è il paradiso per il kite e il windsurf! La parte più a nord di Playa de los Lances (la lunghissima spiaggia che da’ sull’oceano) è letteralmente invasa da centinaia di surfisti provenienti da tutta Europa; guardare da lontano le vele colorate dei kite nel cielo è uno spettacolo!



Forse proprio grazie alla presenza dei surfisti e alla loro cultura il clima che si respira a Tarifa è molto rilassato, stile “peace&love” versione spagnola… Non c’è il casino di Ibiza e simili, per intenderci, anche se il divertimento non manca, visto che il paese è pieno di locali e le discoteche sono poco fuori città. I negozi sono adorabili, tra vestiti etnici, bigiotteria, prodotti nord africani… Come al solito volevo comprare di tutto, ma ho fatto la brava e mi sono presa solo un foulard, oltre a fare incetta di magliette per fratelli e moroso.


Tornando a parlare di noi intrepide viaggiatrici, non trovando un ostello che ci piacesse, abbiamo affittato un monolocale mooolto carino: anche qui tipica struttura andalusa col cortile interno, sui cui si affacciavano diversi appartamenti. Appena abbiamo messo piede nella “casa” (viste le dimensioni sembrava un po’ l’appartamento del “Ragazzo di campagna”...taaac!) abbiamo avuto la conferma che lì gli anglosassoni la fanno da padroni: in bella mostra in cucina (ovvero di fianco al letto, ovvero a mezzo metro dal bagno) erano allineati tostapane, bollitore elettrico e fornelli elettrici con display touch screen. A proposito di questi ultimi, capire come funzionassero ci è costato una decina di imprecazioni e un po’ di tempo, ma alla fine abbiamo vinto anche stavolta: Betta e Ila 2, tecnologia britannica 0!


A Tarifa, finalmente, dopo mesi e mesi di attesa, abbiamo fatto un po’ di vita da spiaggia: non è stato esattamente come andare a Vieste, ma è bello anche per questo! Anzitutto la spiaggia è lunghissima, più di 3 km se non sbaglio, e tutta rigorosamente libera, come piace a me; in secondo luogo l’acqua dell’oceano è freddissima (ma che scoperta Bettina, eh!) e dulcis in fundo c’è sempre, perennemente vento (anche se ci hanno detto che nei due giorni in cui siamo state noi era particolarmente forte). Il vento di per sé non è un male, visto che non fa soffrire per niente il caldo, ma le frustate di sabbia sulla schiena non sono proprio piacevoli… Dopo 10 minuti netti in spiaggia eravamo completamente “panate”, sabbia ovunque, ma l’abbiamo preso come un trattamento scrub…e infatti ancora adesso abbiamo una pelle morbidissima! Ahaha!


TO BE CONTINUED