venerdì 27 gennaio 2012

Mo.S.U.R. e terremoti...

Attimi di vita domestica...
Mio papà, parlando di una ipotetica evacuazione per il terremoto, ha consigliato di non mettersi scarpe con "tacchi del 12"...
Adesso capite perchè mi batto così tanto per la salvaguardia dell'uomo rude?? Cioè, sono cresciuta con un uomo che parla di scarpe come se fossero brugole...e nella mia testa E' ESATTAMENTE COSì CHE DOVREBBE ESSERE!
(Sorvoliamo sul fatto che io sarei un caso clinico esemplare del complesso di Elettra... Freud mi avrebbe voluto gran bene...)

Coooomunque... Appello ai gionalisti: per favore, evitate di parlare per ore ed ore delle scosse di terremoto a Milano, anche perchè qui non è successo proprio nulla... Al terzo servizio consecutivo del Tg in cui la sciura di turno, intervistata in corso Buenos Aires, dice di aver avuto paura...beh, si sfiora decisamente il ridicolo! 
Un conto è fare informazione, un conto invece è cercare il dramma dove non c'è.
Se l'epicentro è stato a Parma, parlate di Parma!
Un suggerimento: sarebbe interessante, PER ESEMPIO, una spiegazione di ciò che sta succedendo a livello geologico in Emilia: come dicevo qualche post fa, impariamo a chiederci il perchè delle cose, in modo da poterne poi parlare con nozione di causa.
E senza drammi.

venerdì 20 gennaio 2012

Milano milano...e 4! Odi et amo...

Milano è una città controversa: un po' la ami, un po' la odi.
E' una città che entusiasma, per le mille cose che ha da offrire, ma può anche spaventare, proprio perchè nel marasma di eventi, luoghi, occasioni, persone, possono mancare i punti di riferimento.
Personalmente, c'è una Milano che mi piace, e una che non mi piace.
Mi piace se penso alle Colonne di San Lorenzo nelle sere d'estate, al divertente caos di Piazza Duomo di giorno, e alla sua bellezza silenziosa di notte; mi piace perchè so che qualsiasi gruppo o cantante, prima o poi, un concerto qui lo fa; mi piace perchè posso trovare prticamente tutto, da un corso di ikebana a una squadra di curling, da un ristorante libanese ad una libreria dedicata unicamente allo sport; mi piacciono i tram, soprattutto quelli vecchissimi coi cartelli che dicono "vietato sputare", e mi piace ascoltare i discorsi delle sciure, quelli che cominciano con "ah signora mia..."; mi piace fare la pausa pranzo nei giardini Guastalla, seduta sull'erba a prendere il sole, mentre la città intorno a me continua la sua vita. 
E' una scoperta continua: per citare uno scrittore spagnolo studiato poco fa, "Milano non finisce mai"... (Detto tra noi, lo scrittore in sè era noiosissimo, però aveva buon gusto nello scegliere i titoli...)
Non mi piace, invece, la Milano che se la tira, quella dei "non sei sulla lista", quella che vede solo l'apparenza delle cose, quella del "non arrivo a fine mese ma pur di avere l'I-phone faccio anche i debiti".
Non mi piace la Milano che corre sempre, la Milano in cui quasi nessuno sorride, in balia dei soldi e delle mode.
C'è un luogo che sintetizza quanto di questa città non mi piace: via Montenapoleone.
Mamma mia.
Orticaria. Ma forte.
In questi giorni, putroppo, per la sopracitata via ci sono passata più volte, dato che ho passato alcune mattine in un archivio storico lì vicino, a lottare con manifesti degli anni '40 grandi più o meno come me...Ma questa è un'altra storia...
La mattina, verso le 9.30, la situazione in Montenapoleone è anche piacevole. C'è poca gente, per lo più corrieri espresso che fanno le consegne, filippine che vanno al lavoro, famiglie di mafiosi russi che fanno shopping da Gucci e Louis Vuitton (Non saranno proprio tutti mafiosi, però che siano russi son sicura: vanno in giro in camicia E BASTA col freddo che fa... fate voi...)... e poi arrivo io, uno zombie che tossisce e si soffia il naso ogni 2 minuti e mezzo (non sono stata proprio benissimo settimana scorsa..), col suo giubbino viola melanzana e gli stivali da grande freddo...
Il brutto viene dopo, all'ora di pranzo: io faccio la strada in senso opposto e ho sempre la stessa sensualissima mise, con in aggiunta un paio di kg di polvere sparsi su tutto il corpo e un paio di pacchetti di fazzoletti in meno in borsa... ma la via è totalmente cambiata: piena piena piena di gente, che sciama da una parte all'altra. Ci sono le sciure della Milano bene che vanno a comprarsi l'ennesimo paio di costosissime Prada, i giapponesi che girano per saldi e lanciano gridolini di gioia perchè Armani fa lo sconto ben dell'8% sulle cinture, i manager che parlano fitto fitto di affari-soldi-investimenti-titoli-"e meno male che quest'anno non sono andato a Cortina ma in Kenya, se no erano cazzi", i commessi dei negozi che ti squadrano... Quest'ultima, ad essere sincera, è la categoria che tollero meno: lavori da Prada, embè? Credi sia un motivo sufficiente per guardarmi dall'alto in basso? E' l'emblema di quello che dicevo prima, l'apparenza e i nomi valgono su tutto, anche quando la sostanza è far provare scarpe alla gente. Gonfiare, esibire, ostentare: le parole d'ordine diventano queste.
No, questa Milano proprio non mi piace.
In quei giorni c'era un cielo stupendo, di quelli che si vedono solo qualche volta in estate: la popolazione di via Montenapoleone se ne sarà accorta?

domenica 15 gennaio 2012

E che 2012 sia!!!

Dopo "solo" 15 giorni riesco finalmente ad augurarvi buon anno, miei cari venticinque lettori!
Come va?
State lottando con le decine di panettoni avanzati che mangerete fino a Pasqua?
Avete elaborato una lunga serie di buoni propositi, sapendo già che non li manterrete? (Io mi ero promessa di scrivere spesso sul blog, pensate un po'...sono proprio pessima!!!)
Dove avete passato Capodanno?
Io sono stata a Bruxelles: una città le cui specialità sono cioccolato, patatine fritte, waffles e soprattutto birra... Il paradiso! Golosità a parte, è stata proprio una bella vacanza, grazie soprattutto alla compagnia di 11 "simpatici esauriti" che mi hanno fare un sacco di risate...
La città è interessante, soprattutto per la sua multiculturalità: vi basti pensare che gli abitanti, di base, parlano fiammingo, francese e inglese, senza contare le migliaia di stranieri che abitano a Bruxelles per studio o lavoro.
Anche se... 'sti nordeuropei sono un po' repressi, lasciatemelo dire... O meglio, si lasciano andare raramente, ma quando lo fanno si sfasciano proprio... Tipo a Capodanno! In centro c'erano poliziotti, transenne, bottiglie rotte un po' ovunque, bimbiminchia che lanciavano petardi in mezzo alla gente... sembrava dovesse scatenarsi una mezza guerriglia urbana! Poi il giorno dopo però tutto in ordine e pulito, come se niente fosse.
Una menzione speciale va ai locali simbolo della vacanza: in primis il Delirium Pub, enorme e sempre pieno di bella gente; lì abbiamo potuto "degustare" una serie di birre diverse, tra cui la Blanche de Bruxelles (birra della città per eccellenza), la birra al cocco, alla ciliegia, e ovviamente la mitica Delirium! Io, comunque, ho scoperto di avere una passione per il sidro... Dopo l'esperienza con la sidra asturiana in settembre (durante un bellissimo matrimonio italo-spagnolo), in Belgio ho avuto la conferma. AAA cercasi sidreria ben fornita a Milano beach...

L'altro locale da segnalare era esattamente davanti a casa nostra, vicino alla Grand Place: un nome, un programma.. L'Homo erectus!! Appena arrivati all'appartamento, il primo giorno, notando il nome del locale dall'altra parte della strada e la bandiera arcobaleno che sventolava sopra l'ingresso mi era sorto un dubbio... che poi ho confermato leggendo la guida della città: ebbene si, eravamo nella via dei locali gay! (il Paone se n'è accorto dopo tipo 3 giorni: "Oh ma questo è un locale gay!!!" Ma dai? -.-)

Altra cosa da fare: un bel tour per cioccolaterie! Io mi sono astenuta, non tanto per mantenere la linea (sapete benissimo che vivrei a pane e strutto...!), ma piuttosto per salvaguardare il mio portafogli; i prezzi non sono proprio bassissimi, però quei maledetti dolci sono dannatamente buoni!
Altra cosa bellissima (e poi la smetto di parlare di cibo, giuro!): ci sono dei bistrot che fanno la zuppa take-away! La mettono in bicchieroni di carta stile Starbucks, in modo che la gente possa tranquillamente sorseggiarla camminando per strada. Addddoro! Voglio farlo anche qui!!! Ma volete mettere? Le fighette milanesi che arrivano in biblioteca coi bicchieroni di caffè-sciacquatura-di-piatti (perchè ammettiamolo, quello non è caffè!! E soprattutto non piace a nessuno, lo bevono solo perchè "fa tanto telefilm americano!"), mentre io entro bella bella con mezzo litro di puzzolentissima, ma buonissima, zuppa alle cipolle...Il sogno di una vita!

Bruxelles non ha tantissime cose da visitare, quindi in 3 giorni si riesce a vedere quasi tutto, con un po' di voglia di camminare; oltre al centro della città, non può mancare una visita al quartiere che ospita il Parlamento europeo e gli altri uffici: ovvero il luogo dove si decidono i nostri destini, in qualche modo...


Lasciando perdere la gastronomia, consiglio vivamente di visitare Bruges, cittadina splendida, a circa un'ora di treno da Bruxelles. Bella bella!!!

Bene gente, per ora vi saluto... Via ggiornerò prossimamente con le mie avventure del "ritorno al mondo reale"...
Quanto vorrei una Delirium...ora!!!!