lunedì 19 settembre 2011

i miei mulini a vento...

Ci sono cose che fanno veramente girare le palle. Cose contro cui, putroppo, non si può far nulla: è come combattere contro i mulini a vento, in un certo senso.
Forse non servirà a nulla, ma io due parole le voglio scrivere:  la ZaBetta serve proprio a questo, a dire la mia a chi ha la voglia e la pazienza di leggere. 
Scusate se l'italiano sarà pessimo, ma l'ora è tarda e la stanchezza incombe.         

Stasera sono uscita a cena con due mie carissime amiche; mentre ervamo in macchina abbiamo notato un cartellone pubblicitario che ci ha lasciate veramente di stucco... il suddetto cartello era questo:


Si, il messaggio dice proprio "sono maddalena, faccio la escort e non sono una ragazza facile".

"Faccio la escort."
Prima di scrivere altro, cito testualmente dal sito del marchio Fracomina la spiegazione della campagna pubblicitaria:
"I luoghi comuni, si sa, dominano il nostro mondo. E' un dominio, questo, particolarmente irritante, se si passa nello specifico a quelli relativi al "gentil sesso".



Dall'intramontabile binomio di "bella e cretina" a quello, in senso opposto, di "brutta e intelligente", la donna risulta essere, ancora oggi, oggetto di fastidiosissimi e usurati cliché.


Una scienziata sarà di certo brutta, mentre una massaggiatrice dovrà necessariamente essere bella e (ovviamente) "disponibile", così come un'affascinante donna della politica susciterà, a livello conscio o inconscio, maliziosi dubbi sui modi della sua ascesa sociale. Insomma, dopo decenni di discorsi su emancipazione e parità, si potrebbe brutalmente dire che spesso portare la minigonna è ancora oggi sinonimo di facilità di costumi, essere una donna in carriera è ancora oggi sinonimo di madre snaturata e così via, secondo un decalogo davvero poco incoraggiante. E' proprio contro questi luoghi comuni che vuole combattere, attraverso la sua campagna pubblicitaria, il marchio FRACOMINA. In un momento in cui si parla, in maniera sempre più frequente, di mercificazione del corpo femminile, di escort, di par condicio, di quote rosa, di diritti violati, il marchio vuole puntare il dito e far riflettere sul grado di maschilismo che domina ancora la nostra società. A questo maschilismo, latente e patente, si vuole contrapporre il valore conturbante e rivoluzionario della bellezza. La figura femminile, sulla quale FRACOMINA intende porre l'attenzione, è quella pronta a sfatare naturalmente i luoghi comuni precedentemente citati."
 
Seguono altri bla bla bla simili e altre immagini pubblicitarie un più "normali".
Ora... Va bene screditare i luoghi comuni, va bene che il ruolo della donna è cambiato, va bene tutto.
 
Ma chiamiamo le cose col loro nome: una escort è una PROSTITUTA.
O una puttana, una zoccola... come preferite voi. 
Una che si vende per soldi, insomma.
 
Cari signori pubblicitari che avete inventato questa campagna, non so se vi è mai capitato di aggirarvi nel mondo reale... Nel caso non ci foste mai stati, mi premuro di informarvi che in genere con una pubblicità si tenta di raggiungere un certo tipo di pubblico, che tendenzialmente dovrebbe/vorrebbe identificarsi col testimonial che pubblicizza il prodotto. Nel caso di un marchio di abbigliamento, il messaggio che dovreste inviare con le foto pubblicitarie è tipo "Ciao, guarda come sono bella. Se compri questi vestiti diventi più bella anche tu". (Nota bene: non ho mai studiato marketing, ma A INTUITO credo che funzioni così...)
Ecco, con la sopracitata foto passa più o meno il messaggio che essere una escort sia normale, in questa società, e che anzi, potrebbe essere un modello a cui aspirare.
 
Cari pubblicitari, nel mondo reale (quello che a quanto pare frequentate ben poco...) le ragazze per lo più studiano, lavorano, fanno sport, si divertono, ma generalmente non vanno a letto col primo vecchio bavoso che gli offre dei soldi.
Nel mondo reale "Escort" equivale a "puttana", come dicevo prima, e non è esattamente un complimento.
Nel mondo reale, le ragazze con un minimo di crevello guardano con disprezzo le varie Olgettine e subrettine che gravitano attorno ad Arcore e zone limitrofe.
Nel mondo reale, una ragazza non compra dei vestiti se le date della zoccola.
E, infine, nel mondo reale una escort E' una ragazza facile!!! 

martedì 6 settembre 2011

Metti una sera di settembre in bici...

L'altro giorno sono andata al parco a fare un giro in bici.
E' un'abitudine che ho da qualche anno, quando ho voglia di stare un po' da sola a pensare (come se la mia testolina non fosse già abbastanza intasata...) e il tempo lo consente.
In particolare, mi capita di concedermi questi momenti in settembre, come se fossero dei piccoli riti di inizio anno. La bici è la stessa da almeno un decennio, la mia "vecchia Betsy"... Il parco è sempre quello, il mitico Parco Nord, teatro di tanti momenti felici del mio passato più o meno recente, ma anche sfondo ideale per alternativi pomeriggi di "studio" e di scrittura intensiva.
Ogni settembre, anno dopo anno, mentre pedalo formulo una serie di buoni propositi: al liceo il mio tormentone era "quest'anno giuro che studierò matematica!"... Sempre detto, mai fatto. Sono sempre riuscita a cavarmela, ma non ho mai capito precisamente come: io di matematica, tutt'oggi, non so veramente nulla!
All'università invece mi ripromettevo di dare "almeno 7 esami" e di "cominciare a studiare durante i corsi, senza ridurmi all'ultimo momento"... Anche qui, mai fatto! La mia pigrizia ha sempre avuto la meglio, dannazione!
Spesso mi dicevo che mi sarei impegnata per essere "una brava caposquadriglia" o "una presenza forte in clan"; a volte promettevo di trovare più tempo per fare sport, o per coltivare i miei interessi.
Ogni anno, tutti gli anni. Cambiavano le circostanze, l'età, gli affetti, gli impegni... Cambiava la mia consapevolezza del mondo, così come le mie priorità, ma non sono mai venuta meno a questo piccolo rito.
Io, dopotutto, non credo di essere mai cambiata.
Dura e fragile, timida e coraggiosa, decisa e insicura.
Sempre la solita Betta, insomma.
Quest'anno il buon proposito è semplicemente quello di stare serena, di viaggiare tanto e di stare con chi mi fa sentire bene. Forse ho trovato il mio equilibrio, e ho tutta l'intenzione di mantenerlo!
Non mi pongo obbiettivi "concreti", nè scadenze: non voglio che facciano la fine della matematica!